9 Giugno 2005
II Garda festeggia compatto – Giornale di Brescia
Il Giornale di Brescia dedica un articolo a Azienda Agricola Cantrina, ecco i punti più importanti
(…) Non si sogna di essere la più grande e neppure la più costosa. E tecnologicamente aggiornatissima, ma non al punto da suscitare stupore per questo. La novità della inaugurazione della nuova cantina dell’azienda agricola Cantrina, a Cantrina appunto di Bedizzole, è il grande afflusso di amici, di viticoltori, di ristoratori, operatori turistici. Alcune centinaia gli intervenuti alla festosa inaugurazione succedutisi martedì nell’arco della serata, più di quanti la piccola azienda potesse contenere. Il Garda che si occupa di vino si è stretto attorno alla nuova iniziativa imprenditoriale e a Cristina Inganni con un evidente compiacimento per una crescita della zona che, lentamente, sembra vicina al decollo. Un decollo che fa leva sulla qualità sulla quale Cantrina, in piccolo, ha fatto leva prima che altri ci credesse con una produzione, a dire il vero, lontana da quella tradizionale della zona, ma sicuramente carica di aspirazioni ad emergere. La nuova realizzazione è una cantina-bomboniera di 420 metri quadrati costata 300mila euro. Due gli ampi locali, con abbondante schieramento di barriques perché l’azienda offre vini di lungo invecchiamento. Tutto l’edificio è stato interrato e coperto dalle vigne, come fanno oggi i migliori, anche per ridurre l’impatto ambientale che in effetti è davvero ridotto. Il nuovo impianto consente all’azienda di passare da 500 quintali di uva lavorata a 800 quintali, più di quanti se ne traggano dai sei ettari di vigneto. (…)
(…) Gardesana e riconosciuta tale, Cantrina ha sempre avuto una preferenza per i vitigni internazionali, questa del resto l’impostazione data da Dario Dattoli fin dalla fondazione nel 1990. Una impostazione che è stata conservata dalla moglie Cristina Inganni, dopo che un incidente in vigna ha fatto mancare il fondatore, e affinata da quell’ottimo tecnico che è Diego Lavo, secondo marito della Inganni. Alla minuscola realtà viene riconosciuto il merito di avere dimostrato che la terra del Garda è adatta anche a vini di ampia struttura e lungo invecchiamento. Gianmichele Portieri gardesana, finora poco esplorato per quanto dotato di grandissime potenzialità, la cui coltivazione, dall’anno scorso, è stata ufficialmente autorizzata per l’introduzione nei disciplinari produttivi della zona. “Tecnicamente si tratta di un incrocio fra Merlot eTeroldego – spiega Cristina-. Un vitigno estremamente generoso, in grado di dare vini di grande colore, di pronunciata alcoolicità, con tannini particolarmente dolci, sul quale stiamo scommettendo molto”.