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7 Aprile 2005

Fra i doc emerge una donna – Area Blu

Area Blu dedica un articolo “Fra i doc emerge una donna” alle donne del vino tra cui Cristina Inganni, riportiamo qui di seguito i punti significativi: Il Premio Brescianità 2005 per l’impegno in viticoltura sarà consegnato a Vinitaly. Fra i doc emerge una donna Si chiama Cristina Inganni, è leader dell’azienda agricola Cantrina, una delle più singolari cantine dell’area gardesana. (…) Viene dal lago di Garda il volto femminile emergente dello scenario enoico bresciano: una produttrice il cui impegno è stato riconosciuto dalla giuria di giornalisti e personalità culturali incaricata dall’Assessorato all’agricoltura della Provincia di Brescia di assegnare i tradizionali “Premi Brescianità” per il 2005. Cristina Inganni, al vertice insieme al marito Diego Lavo dell’azienda agricola Cantrina, a Bedizzole. È stata premiata non solo in quanto personaggio emergente fra i più vitali ed interessanti del panorama agricolo bresciano, ma anche perché protagonista di un’avventura imprenditoriale di grande singolarità, finalizzata non tanto e non solo alla ricerca della qualità ma anche e soprattutto ad esprimere una nuova concezione del territorio.(…) (…) Ha saputo ritagliarsi un suo spazio nella “valanga rosa” della vitivinicoltura bresciana, affiancandosi a volti ormai ampiamente noti a livello nazionale come quelli di Pia Berlucchi, Maddalena Bersi Serlini o Cristina Ziliani. In pochi anni del resto Cantrina, l’agricola che Cristina conduce dal 1998, si è fatta largo nella considerazione degli addetti ai lavori e delle guide specializzate grazie ad una filosofia produttiva sicuramente attenta alle prerogative di tipicità del territorio anche se decisamente poco allineata alle tradizioni produttive locali. Una piccola realtà di nicchia, a conduzione strettamente famigliare, che si è data come finalità quella di esaltare le particolarità aziendali personalizzando al massimo i propri prodotti. “Il nostro obiettivo è dimostrare che anche il Garda bresciano è terra dove è possibile produrre vini di struttura ma eleganti, in sintonia con la tipicità del territorio e destinati ad invecchiamenti medio-lunghi, spiega Cristina. Ed è proprio per identificarci maggiormente con il territorio che abbiamo deciso, a partire dagli imbottigliamenti del 2004, di rinunciare alla Doc Garda per utilizzare esclusivamente l’Indicazione Geografica Tipica Benaco Bresciano, che appartiene esclusivamente alla nostra area di appartenenza”. La conseguenza di queste scelte particolari,di un’attività rigorosa di ricerca espletata sia in vigneto che in cantina, è tutta da leggere nelle caratteristiche tecniche dei due vini “leader” targati Cantrina, entrambi attualmente sul mercato nell’annata 2000: il Nepomuceno è un Merlot in purezza, 40 ettolitri di resa ad ettaro, affinato in barrique e tonneaux per 24 mesi; il Corteccio è invece un Pinot Nero, anch’esso in purezza, non più di 30 ettolitri ad ettaro,fermentato in barrique nuove al 50% dove matura, per 12 mesi prima di un ulteriore affinamento in bottiglia. Prodotti molto partico-lari,ai quali nel 2005 si affiancherà la novità assoluta Zerdi, annata 2003, un rosso che scommette massicciamente sulle potenzialità del Rebo, vitigno tipico dell’area.

Bottiglie Stappate – Internet Gourmet

pubblicato il 10 Settembre 2007
Eretico 2003 Cantrina Eretico, proprio eretico. Quando alla gente dici che è un pinot nero passito, rabbrividiscono. Poi l’assaggiano e… Ci voleva l’estremismo vinicolo di Cristina Inganni per tirar fuori un vino del genere. Che è figlio dell’annata sua: un 2003 di gran calura. E siccome di pinot nero a Cantrina, contradina dell’entroterra estremo del Garda bresciano, ne hanno un bel po’, e l’uva surmaturava, Cristina s’è detta di osare l’inosabile. E dunque, ecco che è nato un rosso d’eresia assoluta. Una sola barrique. Finita poi in poche bottigline da 0,375

Chi é del Vino – Il mio vino Professional

pubblicato il 12 Gennaio 2007
II suo primo amore è stato l’arte poi, per continuare il lavoro del marito, si è dedicata completamente al vino. Le mie due piccole pesti, Lorenzo e Tommaso, si muovono naturalmente in questo mondo, ci crescono dentro. Il modo in cui ci sono entrata io, invece, è molto diverso». Prima l’accademia di Belle Arti, poi il diploma di scenografa: il primo amore di Cristina Inganni è stato l’arte, quello per il vino è arrivato solo più tardi. «Il mio primo marito, Dario Dattoli, aveva fondato quest’azienda agricola tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. È stato lui a iniziarmi a questo mondo». Anche se con il matrimonio comincia ad avvicinarsi al vino, Cristina continua a lavorare in campo artistico, come decoratrice d’interni, finché, nel 1998, la sua vita non riceve un brusco scossone. «Mio marito è mancato improvvisamente durante l’estate, poco prima della vendemmia», ricorda Cristina.

La Cantrina è l’unica tra gli “estremi” – Brescia Oggi

pubblicato il 10 Novembre 2006
Il Garda Classico ristrettissima selezione dei “Vini Estremi” del Merano Wine Festival: la manifestazione, dedicata al top della produzione nazionale, in scena da domani a lunedì 13 novembre nella cornice del Kurkhaus, ha incluso l’ agricola Cantrina di Bedizzole (unica Bresciana) fra le aziende comprese nella sezione “vini prodotti in condizioni estreme in termini di quota, clima, terra e vinificazione. Cantrina, comunque non sarà l’unica a rappresentare la Provincia nella sezione “Top Selected” che secondo i rigorosi criteri del Wine Festival raccoglie il meglio del panorama enoico nazionale, la Lombardia è rappresentata da sei cantine di cui cinque bresciane, si tratta delle franciacortine Bellavista, Cà dl Bosco, il Mosnel, Monte Rosa, oltre a Cà dei Frati in rappresentanza del Lugana.