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29 Agosto 2014

IGT Benaco Bresciano Rosanoire – Cantrina 2013 – Il cucchiaio d’argento

(…) Già l’etichetta, particolarissima, con un incrocio di disegni geometrici liberamente tracciati a mano, il nome del vino, Rosanoire, scritto a stampatello in basso a destra, ed un nome, Cristina Inganni, che parte dalla e finale per salire perpendicolarmente, fa capire che questo rosato ha tutti i crismi dell’eterogeneità. Basta poi informarsi sull’azienda produttrice, che si chiama Cantrina, nome della piccola frazione del borgo rurale di Bedizzole, propaggine occidentale dei colli di origine morenica che contornano la sponda bresciana del lago di Garda, per scoprire immediatamente che far vino, per Cristina Inganni (la Cristina dell’etichetta di cui si parlava) e Diego Lavo, non è altro che “libero esercizio di stile”. Che si traduce nelle etichette dei vini, curate da Cristina, impegnatissima non solo nella propria cantina, ma nel Consorzio Valtènesi, nell’associazione Donne del Vino, nell’Associazione Vignaioli Indipendenti, ma soprattutto nella loro stilistica particolare, nella loro volontà di trasmettere “il carattere del territorio d’origine e delle persone che lo realizzano”, e dare ai vini una impronta assolutamente creativa e di conseguenza unica. Certo, Cristina e Diego realizzano da qualche anno anche un ottimo Garda Classico utilizzando l’uva storica della loro zona, il Groppello, ma i loro “esercizi di stile”, espressione di una realtà produttiva a conduzione strettamente familiare, attiva dal 1999, che conta su poco meno di 6 ettari di terra su colline di origine morenica in due diversi appezzamenti per un totale di 33mila ceppi di vigne, si chiamano piuttosto Riné, una cuvée di Riesling, Chardonnay, Incrocio Manzoni, oppure Zerdì, che è un Rebo in purezza, o ancora Nepomuceno, mix ragionato di Merlot Rebo e Marzemino. (…) (…) E al gusto, ricco di carattere, fresco, succoso, sapido e rotondo il giusto, con un bellissimo equilibrio tra dolcezza di frutto, freschezza e nerbo acido, molto piacevole e persistente, perfetto in abbinamento alle preparazioni di pesce del magnifico Garda, la cui vicinanza conferisce uno stile del tutto particolare al vino. E lo fa essere un “esercizio di stile” perfettamente riuscito. (…) Leggi l’intero articolo.

La signora designer – Il Giorno

pubblicato il 17 Aprile 2005
L’azienda Cantrina è un sogno, spezzato dalla tragedia, rinato nella speranza. Grazie alla forza e alla tenacia di Cristina Inganni, da decoratrice di interni a esperta di vitigni. Quella bella antica dimora affacciata sulle colline della Valtènesi, immersa tra il verde, appena discosta dal vecchio borgo e dalla chiesetta settecentesca, era piaciuta a Dario Dattoli, calabrese tutto pepe, imprenditore rivoluzionario della ristorazione in città. Era per lui un ritorno alla terra, c’era una gran passione per la vite che lì ha storia antica. Era amore. Un amore pagato con la vita, in una triste mattina sotto il trattore, tra i filari, a spandere di persona gli antiparassitari nonostante il lavoro al ristorante la sera fino a tardi. Un amore lasciato in eredità a Cristina assieme alla tenuta nella frazione Cantrina di Bedizzole. Erano assieme da qualche anno, sposati da uno. E lei? Via da Brescia, via dal lavoro, il sogno di Dario deve continuare. Dattoli aveva fondato nel ’90 l’azienda agricola Cantrina, nel ’98 senza di lui Cristina diventa una delle donne del vino della provincia di Brescia. E l’arte?

Un buon bicchiere a Bedizzole – Orobie

pubblicato il 12 Aprile 2005
Cantrina: non è un refuso, si scrive proprio così con la erre; è il nome di una frazione di Bedizzole che guarda caso era famosa un tempo proprio per le sue cantine. Un luogo ameno sulle colline moreniche che digradano verso il Garda le cui benefiche influenze si godono fin quassù. L’azienda agricola Cantrina nasce nel 1990 grazie a Dario Dattoli, intraprendente personaggio della ristorazione bresciana, proprietario di diversi locali in città, letteralmente innamorato del vino e deciso a produrlo in proprio con l’aiuto della compagna Cristina Inganni, che invece è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera. Confortato dal parere di esperti di fama internazionale, Dattoli ha piantato fino al 1998 diverse varietà di viti, le più adatte al tipo di clima e terreno, per una superficie complessiva di circa sei ettari. Dopo la prematura scomparsa di Dattoli in un incidente, è Cristina Inganni a continuare su questa strada, coadiuvata da Diego Lavo, perito agrario ed esperto viticolo, nonché alpinista provetto.

Cantrina di Bedizzole in prima fila al ballo delle debuttanti a Vinitaly – Giornale di Brescia

pubblicato il 9 Aprile 2005
(…) Ci ha fatto assaggiare un vino Eretico nel giorno dei funerali del Papa, ma ogni intenzione men che devota, va fermamente smentita. Eretico attiene alle regole dell’enologia ed è un Pinot nero passito prodotto per prova in quell’anno incredibile per caldo e siccità che è stato il 2003. L’esperimento è intrigante e il risultato lo è ancora più. Da ritentare. A proporre il vino Eretico è l’azienda agricola Cantrina che debuttta a Vinitaly in una veste nuova, aggressiva, comunicativa. Il prodotto, per chi sapeva trovare Cantrina di Bedizzole, c’era già. Cristina Inganni gongola del nuovo ruolo e della nuova attenzione, che si è concretizzata in interessati contatti d’affari a Vinitaly. (…)